Nuovi orizzonti per Assoreca
Alessio Bonciani, Vicepresidente di Assoreca per la Sezione Laboratori e Amministratore Delegato di Biochemie Lab, entra a far parte del Consiglio Generale di Confindustria Servizi Innovativi & Tecnologici eletto il 23 febbraio 2023 dall’Assemblea con mandato biennale.
Un gran punto di partenza più che un traguardo, che denota la crescente importanza che la nostra Associazione sta assumendo a livello nazionale all’interno di Confindustria – dichiara il Presidente Angelo Merlin – rendendo più rappresentativa la voce delle imprese associate.
Abbiamo intervistato per l’occasione il neoeletto membro del Consiglio CSIT, il Dottor Bonciani:
Quali sono le aspettative per questo nuovo incarico di prestigio?
Sono ovviamente molto elevate. Ci sono almeno due ragioni principali per averne: la prima è più inerente ad Assoreca, che è un’Associazione ancora giovane nella sua nuova veste e che già nel corso del primo mandato degli Organismi Direttivi dalla sua ristrutturazione, si trova posizionata all’interno del Consiglio Generale della più importante Associazione di Categoria del Paese, non era scontato. Non sarà semplice, ma è un successo di tutta l’associazione a cui apparteniamo. La seconda ragione invece riguarda proprio CSIT: Confindustria rappresenta tradizionalmente le imprese manifatturiere, è organizzata attraverso Associazioni territoriali e poi Federazioni Nazionali di settore, in questo paradigma le attività come le nostre vedono in CSIT l’unica Federazione di riferimento nel panorama Confindustriale nazionale. Non voglio sembrare presuntuoso ma è una grande occasione per una piccola associazione come la nostra: CSIT è presente ai maggiori tavoli Istituzionali, è spesso audita nelle Commissioni Parlamentari quando si approfondiscono gli aspetti concreti della normativa di riferimento, insomma, è un po’ come giocare la Champions’ League. E’ bene ripeterlo: non è un contesto facile e la rappresentanza degli interessi in CSIT non sarà ne’ banale ne’ scontata, ma le aspettative sono molto alte.
Vista l’impronta prevalentemente digitale che caratterizza l’innovazione all’interno delle attività del contesto di CSIT, quali sono i contributi che intende portare in relazione ad argomenti più vicini alla nostra Associazione, quali le tematiche ambientali?
Nell’ambito degli Associati CSIT, prevalgono le attività legate alle applicazioni digitali ed alla ICT. Molte di esse sono richiamate generalmente come sostenibili, ma in realtà – almeno ad una prima occhiata – sono tali quasi soltanto dal punto di vista economico. Ci sono poi molte realtà che si occupano di modelli di gestione, ma anche per queste la questione “sostenibilità” non si applica se non per la parte economica.
In sostanza non ho notato una consistente presenza di imprese operanti nel campo ambientale e della sostenibilità intesa sotto questa accezione. Peraltro, questa valutazione è suffragata dal fatto che già lo scorso anno, quando occorreva formulare delle indicazioni per figure di riferimento del nuovo Vicepresidente di Confindustria con la delega all’ambiente, CSIT si era già rivolta ad Assoreca.
È tutto da fare, ma la sensazione è che si possa ambire – come obiettivo di mandato – a posizionare la nostra Associazione come riferimento in ambito CSIT/Confindustria per le tematiche ambiente e sostenibilità ambientale. Anche qui, è corretto ribadire che si tratta di obiettivi associativi, sarà mio compito rappresentarli al meglio e mettere ogni energia nel loro perseguimento, ma lo sviluppo di Assoreca e la massimizzazione della partecipazione degli associati devono continuare a crescere, come è stato negli anni passati. A queste condizioni ogni traguardo diventa raggiungibile, la partecipazione al Consiglio Generale di CSIT può diventarne efficace strumento, ma sarà sempre un mezzo, mai un fine.
Quali sono le opportunità di crescita del settore ambientale all’interno del contesto di Confindustria e se, a suo parere, Assoreca possa giocare un ruolo in questo sviluppo?
Confindustria, come del resto le altre Associazioni Datoriali, rappresenta degli interessi, ma svolge un ruolo di parte, non è una stanza di compensazione o un decisore finale. È però la principale Organizzazione rappresentativa italiana, siede al CNEL ed ha emanazioni in tutte le altre realtà ove le decisioni vengono prese sia a livello nazionale che sul territorio.
A quei tavoli la tematica ambientale è sempre presente e spesso diventa l’ago della bilancia sulle questioni più disparate. L’idea di ambiente così come quella di sostenibilità però, sono tutt’altro che univoche e spesso assistiamo ad un loro uso prettamente strumentale nelle decisioni da prendere, sia da parte di coloro che sono a favore che di quelli contro.
L’apporto di un’Associazione come la nostra rappresenta un’opportunità: “deideologizza” – mi si consenta il neologismo – la tematica ambientale, e con la nostra esperienza diretta e le competenze che possiamo apportare, riporta ogni questione ad un sano pragmatismo ed alla proposta di soluzioni invece di generare problemi ed impedimenti.
Vedo pertanto grande spazio di sviluppo, ma vedo soprattutto la possibilità per Assoreca di essere portatrice di una rivoluzione culturale nel modo di pensare e di affrontare le questioni ambientali. Un approccio pratico e molto concreto, che oggi è assente o comunque presente soltanto in teoria.
Anche qui voglio essere chiaro, non sarà facile né immediato. Le dinamiche associative – in particolare quelle confindustriali – sono complesse, e quelle degli interlocutori istituzionali ancora di più. Ma Assoreca può provare a comportarsi come un Virus (ed in questi ultimi anni un po’ virologi siamo diventati tutti…), un organismo piccolo, semplice, veloce, che tenterà di contaminare (positivamente si intende) l’organismo ospite.
Vediamo se ce la faremo, ogni grande cammino è fatto di piccoli passi, il primo lo abbiamo fatto.